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La Sicurezza è alla base di tutto.

(Non credo ci siano altre valutazioni da aggiungere nello specifico)

Non ultimo:

I Percorsi segnalati (Itinerari ciclopedonali o escursionistici) passano quasi sempre e necessariamente in tratti di sentieri di proprietà privata!

Lo sviluppo del trekking e del mountain bike dipende dalla disponibilità dei proprietari delle strade vicinali a non ostacolare il transito dei viandanti.

 Perchè

Perché mai un proprietario dovrebbe non acconsentire al transito anche laddove potrebbe esservi obbligato?

 (già porsi questa  domanda è un passo avanti rispetto al comportamenti di "certi riders") (per "certi riders" intendo persone irrispettose che vanno a piedi, a cavallo, in bici, in monopattino ecc)

Le principali due ragioni delle ritrosie sono che il Proprietario teme o vuole evitare rischi di:

  1. danneggiamenti alla "sua" strada o al suo orto
  2. richieste danni da eventuali infortuni scaturiti dalla non messa in sicurezza della sua strada oppure essere costretto ad opere di manutenzione conseguente alla fruizione pubblica

Fintanto che il passaggio è ad opera di sparuti viandanti , poco male.

Allorquando il proprio Sentiero viene inserito nei Percorsi ufficiali le cose cambiano (soprattutto per il proprietario)

A questi timori l'unica risposta che gli Enti locali sembrano controbattere è "così valorizziamo il territorio"

Ma al proprietario tante volte questo non basta.

Conseguenze: conflittualità, abusivismo, lungaggini, danni non risarciti.

In definitiva:  tutti si sentono ugualmente danneggiati.

La soluzione

La soluzione è "assicurare" il proprietario che :

  1. sarà tutelato in casi di danneggiamenti alla sua proprietà,
  2. non sarà compito suo mettere in sicurezza il sentiero,
  3. non sarà ritenuto responsabile di niente

e tutto ciò senza che faccia alcunchè. Tutto in automatico, implicito !

Come è possibile tutto ciò?

  1. dall'assunzione unilaterale da parte dell'Ente gestore dei Percorsi Escursionistici delle suddette responsabilità attraverso un Regolamento in accordo col Comune in caso di Ente diverso dal Comune;
  2. dall'approvazione di un Regolamento Comunale nel caso in cui sia il Comune stesso l'Ente promotore della Rete Escursionistica.

In parte e/o implicitamente funziona già così; tuttavia l'approvazione di uno specifico Regolamento al cui interno è tra le altre cose riportato nero su bianco:

darebbe la massima garanzia per i proprietari.

 

Legalità, assunzioni delle responsabilità, messa in sicurezza, trasparenza, tutela ...

... sono passaggi fondamentali per lo sviluppo dell'outdoor sano e rispettoso dell'ambiente.

Il compito che spetta agli Enti comunali (per tutti i tipi di Percorsi) e in quota parte anche al CAI (per i Percorsi escursionisti) è duplice:

  1. farsi carico dei rispettivi ruoli ed incarichi
  2. controllare il territorio

Eppure in certi luoghi accade invece che il Comune non si occupa affatto della manutenzione dei sentieri/percorsi mentre il CAI si limita a mantenere i propri Percorsi.

Ecco che allora spuntano pseudo gruppi che senza autorizzazioni si mettono a fare ciò che il Comune non sta facendo:

Questa autogestione non può più essere tollerata dai Comuni e dal CAI.

E' giunto il momento che gli Enti Comunali si facciano carico per intero dei propri doveri e mettano fine all'anarchia che regna in certi boschi.