dalla città, dagli imprenditori e politici di Prato, dovete prendere tutti esempio.
Siamo in emergenza. Sanitaria ed economica.
C'è chi è preposto a decidere: il Presidente del Consiglio e il Governo in primis.
Poi, con più o meno autonomia, le Regioni, i Sindaci , i Prefetti ecc giù giù fino al titolare di azienda.
Decidere non è cosa facile. Tante, tantissime , troppe sono le variabili.
Cittadini, imprenditori e anche politici devono sottostare a decisioni dall'alto.
Alcuni o molti ritengono legittimamente che le decisioni assunte non siano le più idonee.
Fra questi anche Sindaci e Presidenti di Regioni.
A questo punto potremmo suddividere tutti , politici, imprenditori, cittadini, in quattro categorie:
Inerti
Coloro rimangono in silenzio ( perché accettano le decisioni imposte )
Critici
Coloro che esprimono verbalmente il proprio dissenso ( più o meno garbatamente e/o strumentale ) anche in maniera costruttiva e propositiva
Dissenzienti
Coloro che si comportano in maniera non propriamente allineata alle disposizioni ( esempio qualche Presidente di Regione che in nome di una autonomia più o meno legittima ) ritiene di impartire Norme contrarie a quelle del Governo
Costruttivi
Chi, ritenendo migliorabili le disposizioni impartite, si adopera affinchè chi è preposto a Regolamentare (Governo, Regioni o altri), possa conoscere e valutare meglio una specifica situazione così da poter , nel rispetto dei ruoli, perfezionare una disposizione precedente. Ne è l'esempio il Distretto lavorativo di Prato.
L'esempio di Prato
Ritenendo le aziende pratesi di poter garantire i necessari criteri di sicurezza sul lavoro, queste hanno predisposto un Protocollo ( di fatto si autoimpongono delle regole di comportamento ) specifico.
Sindaco, Presidente della Regione, sindacati ecc hanno tutti contribuito e quindi sottoscritto il Protocollo per dire:
Siamo una realtà con delle specifiche peculiarità. Pertanto questo apposito Protocollo ci consente di rispettare i dettami di sicurezza.
Corsa per riaprire fra pochi giorni In arrivo il protocollo sulla sicurezza
(…). Ieri è stata una giornata intensa di confronti in videoconferenza fra il sindaco Matteo Biffoni, l’assessore Benedetta Squittieri, i parlamentari pratesi ecc ecc (…)
Un impegno con l’unico scopo della messa a punto di un protocollo col quale presentare alla Regione e al Governo la ricetta pratese per garantire una ripartenza produttiva in piena sicurezza sanitaria.
«In questi giorni abbiamo lavorato perché da Prato arrivi alla Regione e al Governo un protocollo già condiviso tra sindacati e associazioni di categoria per una riapertura in sicurezza delle aziende della filiera – ha detto il sindaco Matteo Biffoni –, perché il distretto riparte se garantiamo che tutte le sue parti possano riaprire in contemporanea, e di tutte le dimensioni, sostenendo le imprese più piccole nell’approntare i protocolli di sicurezza».
(…) Per questo un protocollo fatto su misura delle caratteristiche del nostro distretto è lo strumento migliore per permettere alle imprese di ripartire e ai lavoratori di avere le massime garanzie di tutela della salute».
(…) Secondo la consigliera regionale Pd, Ilaria Bugetti, «appena sarà possibile riaprire le attività economiche dobbiamo essere pronti. Perché è importante che l’emergenza lavoro e sanitaria vadano di pari passo».
(clicca immagine per ingrandire)
Vedremo come andrà a finire.
Sarà perchè contagiato dall'imprenditorialità pratese ma sono settimane che sto proponendo e lavorando sulla stesura di un Protocollo specifico per il Trekking e il Trail Running e più genericamentesulle attività Outdoors.
Come andrà a finire? lo vedrete!
Al momento, nonostante abbia contattato varie ASD, Associazioni, politici, Gruppi Facebook ecc e addirittura abbia creato una Piattaforma online di Consultazione, i contributi sono scarsissimi. Per me nessun problema. Per trasparenza e affinchè ognuno si assuma le proprie Responsabilità di fronte ad eventuali Regolamenti imposti troppo generici e/o inapplicabili , la mia Relazione fornità elenco dei soggetti che ho interpellato e le statistiche di quanti hanno risposto.
Chi è causa del suo mal pianga se stesso
La mia Relazione è parzialmente visualizzabile su questo stesso sito www.montalbanotrail.it
L'attività podistica presenta diverse discipline. Qui possiamo classificarne almeno tre:
- Corsa su strada;
- Trail Running;
- Trekking
Sono tre "mondi" diversi che anche di fronte al Covid19 non possono essere considerate una sola cosa.
Ma a ben guardare potremmo trovare ulteriori diversificazioni ad esempio:
Tra gare competitive e gare non competitive
E poi ancora fra
Attività in solitario o in gruppo ( si pensi agli allenamenti)
E poi ancora fra
Attività Organizzate con una Guida Professionale e Attività "autogestite" senza essere tesserati e senza la designazione di una Guidae
Ed altre ancora
Eppure oggi 19 Aprile 2020 il rischio che Governo o Regioni per il prossimo 4 Maggio non dia nessuna "concessione" a tutte le attività podistiche in gruppo, dindistintamente, è molto concreto.
Perchè
Semplicemente perchè al momento Governo e Regioni hanno ben altro a cui pensare che mettersi a fare dei distinguo che forse nemmeno conoscono. E francamente se nessun rappresentante del mondo sportivo podistico si propone in tal senso non credo proprio che Governo o Regioni si vadano a complicare la vita da soli.
Eppure
Eppure i distinguo da fare ci sono eccome, non foss'altro che dal numero dei partecipanti. In gruppo può voler dire anche 3 o 5 escursionisti in ampi spazi aperti con una Guida Professionale. Che è evidente essere cosa ben diversa da una corsa su strada competitiva da 200 partenti
L'iniziativa
L'iniziativa deve partire dal basso e meglio se avvenisse prima delle nuove disposizioni governative di inizio Fase 2. Il Governo potrebbe infatti "concedere" più libertà a quelle discipline nel momento che esse si dotino di un'autoregolamentazione tramite un Protocollo
Lorenzo Amaro